Chiesa di San Giovanni Battista Livorno – Restauro delle facciate e dei portali in marmo bianco.
Il lavoro è stato aggiudicato a Francesca Lazzarotti restauri, a seguito di gara emessa dal Ministero delle Infrastrutture e dal Provveditorato OOPP.
L’intervento per il restauro delle facciate è consistito in: consolidamento strutturale di tutte le lesioni degli intonaci, applicazione di biocida, lavaggio, consolidamento, ripresa di parte di intonaci ammalorati coloriture
Per i due portali in marmo bianco in: applicazione di biocida, pre consolidamento, pulitura, consolidamento, stuccatura e applicazione di protettivo idrorepellente.
Chiesa di San Giovanni Battista – Livorno

Lavorazioni Restauro Cat. OS2-A e OG2
Rup: Ing. Roberto Cuconato
Progettista Architettonico e Direttore Lavori: Arch. Bernardo Delton
Direttore Tecnico: Francesca Lazzarotti
Assistente Direttore Tecnico: Arch. Carolina Rosini
Progettista e Coord. Sicurezza: Arch. Giancarlo Lombardi
Progettista Strutturale: Ing. Emilio Prete
Ditta subappaltatrice: Viola Ponteggi – FI
Inizio lavori: Maggio 2019
Fine lavori: Febbraio 2020
Storia
Le origini di questa chiesa risalgono, secondo alcuni testi, alla metà del XIII secolo, quando i Padri Agostiniani, che allora tenevano anche la chiesa di San Jacopo in Acquaviva, si trasferirono all’interno del villaggio labronico per coadiuvare il pievano della vicina chiesa di Santa Maria (oggi scomparsa).
Nel 1425 il primitivo oratorio fu ingrandito con la costruzione di un vero e proprio convento. Tuttavia fu solo nel 1624 che gli Agostiniani decisero di ricostruire la loro chiesa secondo il progetto di Francesco Cantagallina.
A seguito dei danneggiamenti causati da un terremoto, nel 1742 fu dotata di due portali in marmo, mentre nel 1833 fu sottoposta ad un nuovo restauro. Agli inizi del Novecento l’area attorno alla chiesa fu sottoposta a grandi modifiche e sventramenti;
Queste distruzioni precedettero di alcuni decenni le devastazioni della seconda guerra mondiale, che tuttavia risparmiarono l’antico luogo di culto.
Chiesa di San Giovanni Battista
La chiesa, esternamente assai spoglia e severa, presenta una pianta rettangolare ed è caratterizzata da un piccolo campanile. La facciata principale è impreziosita solo da un portale in marmo sovrastato da un’apertura circolare inquadrata in un finestrone rettangolare.
L’interno in origine presentava dieci altari, poi ridotti a quattro nel corso del restauro ottocentesco, in cui sono presenti opere pittoriche di Francesco Bianchi Buonavita e Felice Ficherelli.
La volta di copertura fu decorata a partire dagli anni trenta del XVIII secolo e ricostruita allo stesso modo dopo il terremoto del 1742 con affreschi di Tommaso Tommasi, solo in parte ancora visibili.
L’altare maggiore, modificato nel corso del tempo, presenta un tabernacolo sorretto da teste di cherubini, attribuito a Ferdinando Tacca, figlio del celebre Pietro.
In una nicchia del presbiterio si trova una statua lignea di San Sebastiano (fine XV secolo) che nei secoli passati fu al centro di una diatriba con i Barnabiti della chiesa di San Sebastiano, che ne reclamavano la proprietà.